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domenica 4 maggio 2008

Annozero e il potere: Travaglio, perché non parli?

Quanti eravamo l’altra sera ad Annozero? Più di tre milioni, se non sbaglio. Dunque eravamo in un bel po’ a vedere cosa è successo. Bene, ora dobbiamo sapere tutti che quello che è successo, non è successo, anche se l’abbiamo visto con i nostri occhi. Questa sarebbe la democrazia: milioni di persone partecipano a un qualsiasi evento, poi qualche decina di aventi-diritto-alla-parola raccontano al mondo come è andato quell’evento e, alla fine, quell’evento sarà andato come raccontano loro. E tu che c’eri ti rodi nell’impotenza.

Certo, nessuno ti impedisce di avere una tua opinione, infatti a me nessuno lo impedisce. Ma sta di fatto che la mia opinione resta nella mia testa, al massimo verrà accolta benevolmente da qualche amico, se proprio proprio sono telematizzato la scrivo su un blog che leggeranno in dieci se va bene e, dunque, quel che penso io di come è andata nella famigerata trasmissione di Santoro dedicata alla piazza di Grillo, non conta assolutamente un cazzo.

Come è andata secondo me? No, mi dispiace, non “secondo me”. I fatti possono essere celati ai più, ma sono sempre fatti. L’assessore alla cultura del comune di Milano, Vittorio Sgarbi, ha imperversato nello studio e davanti alle telecamere con insulti e urla per un tempo indefinito. Ha impedito più volte a Marco Travaglio di parlare, ha parlato sopra e addosso a Santoro, ha offeso sia Travaglio che la giornalista del Manifesto, ha impedito in larga misura la discussione critica che la trasmissione voleva offrire sulle parole di Grillo. Santoro e Travaglio non si sono scomposti, hanno solo cercato di continuare sulla strada della riflessione senza alzare i toni e senza rispondere, Travaglio in particolare, alle provocazioni inqualificabili di Sgarbi. Sin qui i fatti di quella sera.

Dal giorno dopo il problema del quale sono costretto a leggere sui giornali è che Santoro avrebbe dato troppo spazio a Grillo. E che questo è un uso errato della televisione pubblica. Non entro nel merito della libertà di stampa, che però è una questione cruciale. Il punto a me sembra un altro: se sia accettabile che durante una trasmissione in prima serata sulla televisione pubblica un qualsiasi signore possa dare in escandescenze, insultare, agitarsi, rubare tempo e parola a tutti gli altri, farlo liberamente e non essere invitato a lasciare lo studio. Perché questo è secondo me l’unico errore di Santoro: doveva invitare Sgarbi a smetterla con la sua piazzata oppure farlo uscire dalla trasmissione.

Il giorno dopo, invece, quello che ha fatto Sgarbi praticamente sparisce o viene ridotto a un fenomeno di colore, mentre il bersaglio degli attacchi politici è Santoro. E tutti noi che c’eravamo siamo totalmente privi di ogni potere di incidere sulla formazione della cosiddetta “opinione pubblica” sull’evento in questione.

Dico a voi, a quei dieci che leggeranno queste righe, benvenuti nella dittatura del nuovo millennio.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Secondo me l'errore di Santoro è stato quello di invitarlo, Sgarbi. Quelli sono i suoi "show" che si ripetono in ogni contesto (televisivo). Per quelli ha fatto "carriera" e viene invitato. Quindi, mi sorge il dubbio che anche Santoro l'abbia invitato per questo: per fare "spettacolo", perchè fa "ascolti", perchè adesso ne parliamo (anche per stigmatizzarne lo stile comunicativo, pero' ne parliamo).
Questo è il punto, ultimamente la strategia che paga mi pare quella che più parli "male", più sei "visibile", più hai consenso. Dal punto di vista comunicativo, i politici della Lega, ma anche Berlusconi (penso al suo ultimo "show" da Matrix, al di fuori di ogni regola, con il conduttore che non conduceva da nessuna parte...l'unica che l'ha fatto in un dibattito televisivo prima della scorsa legislature mi sembra sia stata l'Annunziata, ha avuto come esito che lui si sia alzato e se ne sia andato..."sconvolto" da questa cosa che dovrebbe essere la regola).
Ritornando ad Annozero (mai nome mi pare tanto azzeccato)...l'unica che ha dato un ritorno forte a Sgarbi è stata la giornalista del Manifesto (che ha cercato di ricordargli la differenza tra il genere televisivo del Varietà e quello di un dibattico di approfondimento, intimandogli anche di "stare zitto e lasciare parlare") . Travaglio ha abbozzato addirittura all'offesa personale e Santoro, non solo non è intervenuto, ma l'ho trovato di un'ironia superficiale che non gli ha fatto onore. Ma, ripeto, l'errore di base credo sia stato quello di invitare un personaggio che non affronta i contenuti ma fa altro.
Riflettendo poi sull'ultima retorica a mio aprere falsissima di Berlusconi sulle donne "angeli del focolare" (e di conseguenza puttane, come rovescio della medaglia, categoria a parte "complementare" a tenere in vita gli angeli), di fronte alla discutibile ma efficace forza comunicativa dei leader di questa destra...mi pare che la tendenza a marginalizzare le figure femminili (ancelle del focolare domestico o di un harem del leader "maschio") non sia un caso: perchè possono gridare "il re è nudo" (e non sarebbe neanche un bello spettacolo) molto meglio dei colleghi maschi. Forse perchè, di fatto, le donne sono ancora marginali in moltii campi, tra cui quello politico.
Saro' ripetitiva, ma la differenza di "genere" passa anche da qui.
Monica

barbara ha detto...

io c'ero!!! e penso che far circolare, anche se in un circolo elitario, le propie opinioni sia necessario non solo per noi.