"Ciao Igor
le notizie (poche) che arrivano dal Sud Africa sono inquietanti. Oltre che essere inquietanti in sè, direi che lo sono anche per le possibili assonanze con gli slogan poco edificanti che girano anche qui in Italia. O, almeno, io appena ho visto il breve servizio sul TG, ho pensato alla nostra situazione di intolleranza crescente.
Certo....qui per fortuna i fucili sono solo nominati, lì, purtroppo, li hanno presi in mano ed utilizzati. Ti passo la mail di mia cugina che vive in Mozambico (uno dei confini "poveri" del Sud Africa), perchè mi sembra giusto condividere una cosa che ci riguarda. Tutti.
Buona giornata, Monica"
"Cara Monica e Cara zia Maria
la violenza xenofoba è scoppiata in Sud Africa contro tutti i lavoratori stranieri provenienti dal Mozambico, dal Malawi, dallo Zimbabwue, dalla Nigeria, dalla Somalia e dal Pakistan etc.
Si tratta di una violenza inaudita. Bande armate distruggono tutto quello che incontrano dalle case alle macchine; picchiano, violentano, uccidono. Si tratta di lavoratori legali che negli anni si sono inseriti nel tessuto sociale accettando i lavori piu' umili e pericolosi (mine).
Il Governo Sud Africano non è riuscito e non riesce ad arginare il problema e quindi tutti si sentono in grave pericolo e tentano con ogni mezzo di rientrare nel loro Paese di origine. In Mozambico sono già rientrati piu' di 50.000. Sono rientrati a mani vuote, hanno perduto tutti i loro averi e anche la loro speranza di sopravvivenza è ridotta al minimo. Sono come un esercito di nuovi disoccupati."
Grazie per aver voluto condividere questo tuo pezzo di storia, Monica. In effetti è inquietante. Tutto è inquietante.
Sono appena tornato dal mio ottico di fiducia. Mentre mi stava sistemando gli occhiali che avevo calpestato, entra un extracomunitario che vuole propinargli il solito servizio non richiesto. Lui gli dice di no e lo congeda pacatamente. Poi si rivolge a me e, sempre in modo pacato, mi dice che "quando è troppo è troppo". E si riferiva a fatti molto concreti: dai tipi che ogni giorno passano dal negozio per questa o quella questua, agli sbandati che si sono accampati in largo Marinai d'Italia, al proliferare dei negozi cinesi e turchi, alla romena che gli confida che i romeni venuti qui sono quelli che sono stati scarcerati là...
Ero in un imbarazzo profondissimo. Cosa potevo dire? Che non era vero? Come si può dire a uno che sta dando voce a un sentimento che alla fine è anche mio, che non è vero? Io posso essere molto più tollerante e disposto a convivere con tutto quello che lui ha elencato, ma non posso dire che sono contento. Anche a me dà fastidio vedere che i miei ristoranti a uno a uno prendono gli occhi a mandorla, passeggiare per strada e sentire il puzzo del kebab, girare con mia figlia per il parco e trovarlo pieno di immondizia ed escrementi. Ho tentato di arginare quel fiume di lamentazioni con battute del tipo "anche gi svizzeri se è per quello quando vengono da noi fanno cose che a casa loro non si permetterebbero", ma mi sentivo ridicolo e del resto l'argomentazione non ha avuto alcun effetto.
No, non si combatte la xenofobia con il moralismo. E sino a che non saprò cosa rispondere al mio ottico di fiducia senza tirare in ballo le splendide analisi sui flussi migratori, la globalizzazione, i processi di pauperizzazione, il disastro ambientale e via filosofeggiando, non credo che potrò nutrire alcuna fiducia nella possibilità che il futuro sia diverso da quello che si sta prospettando.
Un abbraccio
Igor