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sabato 19 aprile 2008

Casa nostra e Cosa Nostra

Al primo che vi dice che la Lega ha vinto perché è radicata nel territorio, provate a fargli presente che se è per quello, a Napoli e dintorni, lo è anche la Camorra. Il radicamento non è un valore in sé, è il tipo di valori che si radicano in un territorio che conta. E quelli della Lega si chiamano particolarismo comunitario. Come definire altrimenti chi ogni due per tre usa l’espressione “fuori da casa nostra”, intendendo per “casa propria” un paese, una valle, una regione?

Programma della settimana: ricordare a ogni leghista incontrato che quella che chiama casa sua è anche casa mia, fino a prova contraria. Che lui di Trescore Balneario è di casa a Milano quanto lo sono io a Brembate di sotto. E che non ci provi a mettere paletti e recinzioni, li estirperò personalmente e a mani nude se è necessario.E visto che si siamo, ricorderei agli amici e parenti siciliani, che tra “casa nostra” e Cosa Nostra, c’è solo una differenza di vocale, ma concettualmente sono la medesima cosa e gareggiano entrambe a distruggere il senso delle cose che non sono di nessuno perché sono di tutti.

1 commento:

Anonimo ha detto...

E' questo il punto certo. non conta tanto il radicamento in sè, quanto i valori che si vogliono radicare, attraverso la propria presenza. contano quindi le risposte che si danno alle stesse domande, agli stessi bisogni.
noi ne avremmo date di diverse perchè crediamo nella "cosa comune". che diritto ho di sbattere fuori qualcuno?! ma poi, "fuori" da dove?
e però, che cos'è 'sta "cosa comune"? sembra sempre così evanescente come concetto se solamente accennato...
che la "cosa comune" sia di tutti non vuol dire che ognuno possa fare il bello o il brutto tempo come vuole. ma che si deve rispettare qualunque cosa, nel rispetto di chiunque, come me, voglia avvicinarsi ad essa, trovando forme di accordo. ed è questo che rende il tutto così bello, ma anche così complicato.
eppure non c'è nulla di più vicino all'umano.
un aneddoto in chiusura: in un centro di aggregazione giovanile, sotto elezioni, come media pedagogico per discutere di politica, si è scelto di sfruttare un giochino on line: "scegli tra le seguenti risposte, quella che ti sembra la più corretta per la tal domanda". ad ogni risposta, il giochino automaticamente definiva il profilo finale: a quale partito appartieni?
certamente non preciso, per chi non mangia pane e pedagogia tutti i giorni, ma poco importa. per quello che serviva, è servito:
tra i giovani oggi va molto di moda il fascismo...e allora com'è che nessuno, ma nessuno vuol dire proprio nessuno, spogliato di ogni costruzione, è risultato appartenere a partiti di sinistra? forse perchè quando si ragiona sulla cosa comune, sentendola propria, le risposte che dà la lega e chi per essa sono semplicemente un'offesa al buon senso di ognuno, anche dei più giovani ed inesperti?
ed è forse per questo che la moratti sta stroncando i finanziamenti che sostengono i centri di aggregazione?