Profilo Fb

mercoledì 23 aprile 2008

"Bella ciao" goodbye!

Era ora finalmente: liberiamoci della Liberazione! O quanto meno di quella sua celebrazione il 25 aprile che da 60 anni divide gli Italiani tra quelli che hanno creduto, hanno combattuto e in qualche caso sono persino morti per la democrazia e gli altri che invece la democrazia l’avevano seppellita sotto le leggi speciali, quelle razziali, le guerre, i bombardamenti, i rastrellamenti, le fucilazioni, i campi di sterminio. È ora di finirla con le feste che dividono. È ora di ricomporre l’Unità Nazionale.

L’idea mi pare talmente buona da essere applicata ad altri miti fondativi oramai, diciamolo, obsoleti e altrettanto perniciosi quanto alla divisione delle coscienze. Saltando a piè pari la Rivoluzione d’Ottobre, chè tanto quella è stata già abbondantemente rimossa dalla Storia, proporrei la seguente scaletta abolizionista:

14 luglio, Presa della Bastiglia, ricorrenza della Rivoluzione Francese, data che segna la non più sostenibile frattura tra la Modernità e l’Ancien Regime, tra l’Europa dei ceti produttivi e l’Aristocrazia, tra lo Stato di diritto e i privilegi feudali. Noi Europei del nuovo Millennio, dobbiamo guardare oltre riconoscendoci fratelli al di là dei vecchi rancori.

4 luglio, celebrazione della Dichiarazione di Indipendenza delle colonie d’America dalla madre-Patria britannica. Infausto e sanguinoso spartiacque che ha diviso tra loro per troppi secoli le popolazioni anglosassoni. Al grido “una sola lingua, un solo popolo”, scriviamo finalmente la parola fine su questa assurda vicenda di separazione e odio tra fratelli.

25 dicembre, Natale di Gesù il Nazareno, festa che da più di due millenni celebra la divisione dell’Umanità tra pagani e monoteisti. È giunto il momento dopo tante sofferenze di ricongiungere le nostre coscienze con gli adoratori di Marte, Giove, Minerva e tutti gli Dei dell’Olimpo.

Compiuto questo doveroso percorso di Revisione della Storia, si potrebbe persino azzardare l’abolizione delle ricorrenze che celebrano, nell’ordine: il Diluvio Universale che ha contrapposto i Buoni e i Cattivi, la Deriva dei Continenti, che ha letteralmente messo interi oceani tra una terra emersa e l’altra, sino ad arrivare al Big Bang che ha addirittura separato gli elettroni dai protoni, gettando le fondamenta per questa incredibile èra di divisioni che tutt’ora stiamo attraversando. Si tratta solo di stabilirne le date esatte.

E a proposito di date, venerdì sarò in piazza.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Anche noi saremo in piazza. Non aggiungo commenti seri. Ma solo, semiseri. La mia bambina ha 4 anni e mezzo (lei ci tiene alla precisione). Nella sua classe di mezzana dell'asilo, a turno, c'è qualche bimbo che "lancia slogan". L'ultimo cronologicamente è "ciao, bella!". Così che questo tormentone ce lo sorbiamo ogni due per tre dalla piccola folletta. Bene: ogni volta che lei mi dice "ciao, bella", io le rispondo "bella, ciao!". Ormai è un rituale, un contro-slogan.
Lei conosce la canzone (che tra l'altro è molto apprezzata da lei). La speranza è che passi e venga conservata, almeno a livello subliminale, nell'archivio mnemonico dei suoi piccoli compagni, in attesa di tempi migliori. Tempi in cui adulti più attenti e consapevoli spiegheranno loro il significato di questa bella canzone.
Monica S.

Anonimo ha detto...

continuerò ad essere partigiano, ovvero "di parte"... perchè credo ancora che occorra prendere posizione, perchè in Francia, in Russia, in America... e anche in Italia c'è chi ha scelto, si è schierato.
Rivendico il diritto e l'onore di una posizione di parte; la moderazione, il centrismo, l'equidistanza sono l'ipocrita cipria dell'ignavia.
Rivendico la dignità dell'impegno e della fatica nel compiere delle scelte e nello schierarsi.
Certo, chi sceglie ha bisogno della memoria... per chi non sceglie la memoria è un optional, come i sedili in pelle,uno sfizio.

un abbraccio, di parte. D