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venerdì 12 marzo 2010

L'arroganza al potere

Ecco, dico, bastava che parcheggiassi mezzo metro più in là. Di spazio ne avevi. E se parcheggiavi mezzo metro più in là, io facevo molta meno fatica a entrare. Ma non l'hai fatto. Ci voleva ti chiedessi se lasciare l'auto in quel modo avrebbe intralciato qualche tuo simile. Non te lo sei chiesto, evidentemente. Confesso sia l'odio sia il pregiudizio, ho pensato immediatamente che dovevi essere un berlusconiano. Che ormai sembra di essere nella saga di Star Trek. Avete presente i Berlusconiani? quelli in doppio petto e dentatura epifanica? Lo so, stereotipi, colpa certamente del mio passato comunista.

Dopotutto, accidenti quanti dopotutto mi sentirò dire, quelli che parcheggiano come gli pare fottendosene del fatto che anche gli altri devono entrare e uscire dai parcheggi, ci sono sempre stati. Probabilmente i primi furono Benz e il suo compare, quelli che hanno messo insieme la prima automobile con il motore a scoppio. Figuriamoci. Che centra Berlusconi? E' uno stramaledetto vizio quello di attribuire a quell'uomo tutti i mali del nostro Paese.

Giusto, giusto. Meglio non dimenticarsi mai che il peggio di questa nostra società ha sempre avuto grande spazio, dai vertici del potere giù giù sino all'ultimo automobilista tronfio e arrogante. Che centra Berlusconi, scusa? Centra che da quando c'è lui, il bastardo automobilista tronfio e arrogante, è anche convinto di avere ragione e lo dichiara pubblicamente. Ecco cosa è cambiato. Difendersi da prepotenti ed egoisti è già difficile, ma se qualcuno li convince di essere dalla parte della ragione, anzi della Libertà, anzi, dell'Amore, allora il gioco si fa veramente duro.

E sì, lo confesso nuovamente: sono prevenuto. E me ne vanto.


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