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martedì 23 febbraio 2010

Il diritto di votare CONTRO

Il manifesto IO VOTO CONTRO

Voto da 35 anni. Perdo da 35 anni. A dire il vero, e del tutto teoricamente, avrei vinto nel 1996 e nel 2006. Ma a vederla col senno di poi... Questa volta, invece, ho rischiato seriamente di non votare affatto. Almeno sino a qualche minuto fa, prima che mi arrivasse l’invito a questo evento, prima che mi arrivasse questo manifesto.


Ho sempre votato “per”, mi sarebbe stato difficilissimo in queste Regionali, soprattutto obbligato in questa nostra povera e triste Lombardia a scegliere tra Formigoni e Penati. “Ma come fai a votare quelli li?”, sentivo risuonare nelle orecchie questa domanda imbarazzantissima alla quale avrei dovuto replicare con delle acrobazie retoriche che, francamente, non mi sarei sentito di praticare.


Avevo in realtà lanciato nei giorni scorsi un appello che poi ho visto concretizzarsi nel NO-Formigoni-Day. Sostenevo che non ci si dovesse per lo meno sottrarre al dovere di indicare chi NON votare. Il manifesto per il voto contro, è arrivato salvandomi dal rischio astensione.


Sollecito dunque tutti quelli che conosco stanchi in un modo ormai insopportabile di dover convivere con il sistema di potere di Berlusoni, di leggere attentamente questo manifesto. Il voto è un diritto spesso vanificato. Il voto, si dice, serve solitamente a offrire un consenso. Ma il voto, si dice ancora, è l’unica via a nostra disposizione anche per poter affermare il nostro dissenso. Perchè l’astensione non viene calcolata e nemmeno interpretata. Dunque: votiamo CONTRO.


Votando CONTRO tutti gli uomini e le donne di Berlusconi e alleati vari, non dovrò/dovremo giustificare nulla. Non importerà chi voterò/voteremo e prego chiunque di non chiedermelo perchè non è affatto importante. Dirò di più, se le schede fossero due, una per i partiti che sostengono Berlusconi e l’altra per tutti gli altri, aprirei solo quest’ultima e mettendomi una mano sugli occhi segnerei una lista del tutto a caso. Votando CONTRO esprimerò solo e soltanto il mio dissenso radicale, dissenso del quale rivendico in modo fermo il diritto assoluto.


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